lunedì 2 giugno 2008

FICA A VONTADE

































































































Redenção do Araguaia ( Stato del Pará - BRASILE )
L’idea di ripatire, rimettermi in gioco un’altra volta e ricominciare daccapo mi spaventava; ancor prima di rielaborare l’esperienza africana mi sono buttatta in un’altra, senza darmi il tempo e la possibilitá di riflettere un pó di piú e di realizzare tutto ció che é accaduto molto velocemente negli ultimi mesi...
Stavolta sono partita con un bagaglio pieno di nostalgia e i primi giorni sono stati ricchi di momenti di sconforto, pianti improvvisi; arrivavo a fine giornata, dopo diverse ore passate a scuola con le orecchie tese cercando di captare almeno il senso dei discorsi, spesso invano, distrutta con una voglia pazzesca di scappare via... ma via dove? E in che modo?
Poí un giorno per caso mi sono accorta che stavo capendo tutto, o quasi...che gioia! E che soddisfazione dopo la grossa risata di Veide e Dilma, in seguito alla mia prima inaspettata battuta in portoghese... in quel momento mi sono sentita parte del gruppo a tutti gli effetti.
Nonostante dubbi e incertezze comunque, in fondo sono stata sempre certa del fatto che non mi sarei ancora fermata e sarei dovuta arrivare fino a qui...non so il perché, non voglio saperlo ancora, ma voglio gustarlmelo strada facendo.
Mi sembra quasi di essere nata un’altra volta in un’altro mondo da conoscere ed esplorare... Mi lascio volentieri stupire ed incantare.
É sempre sorprendente e disarmante la diversitá che si nasconde dove non avrei mai pensato...e rassicurante in un certo senso ritrovare stessi meccanismi e dinamiche anche oltre oceano.
Pensavo di non essere pronta per il Brasile...ma sto constatando di persona che questo Paese si sa far voler bene, ti dá il benvenuto e ti invita a rimanere tranquillo tutto il tempo che vuoi..."Bem vindo e fica a vontade".














La scuola di qui non é paragonabile a quella italiana. É un pó l’ideale di scuola di qualsiasi bambino: c’é sempre una festa in vista e le regole sono un optional; si respira allegria ed armonia; manca di certo la disciplina e la serietá a volte austere che caratterizzano le nostre scuole, ma in compenso é notevole la collaborazione e l’affiatamento tra i vari componenti di tutta l’equipe scolastica (dalla direttrice ai bidelli), qualitá queste ultime che in generale non appartengono alle realtá italiane.
Oltre ad organizzare feste, io e frá stiamo tenendo delle lezioni di sostegno... vi starete chiedendo: “Come é possibile se non conoscono bene la lingua?”
Non ve lo so dire. É una domanda che mi ponevo anch’io prima di cominciare, ma in realtá sta accadendo e a quanto pare con alcuni bambini giá sta funzionando. Il bello é che mentre noi aiutiamo i bambini nel salto degli ostacoli dell’ABC, loro si rivelano ottimi maestri di lingua.
Poí c’é Marco Antonio, il mio preferito. É un bambino autistico.
Adora scrivere i numeri e tutto ció che vola. Porta sempre con sé una piccola elica e una cannuccia; facendo girare quest’ultima tra le mani l’elica spicca il volo. Fa volare il suo gingillo in continuazione, in modo ossessivo agli occhi di tutti, ma per lui ogni volta é spettacolare. Chiude gli occhi e si attappa le orecchie...é chiaramente infastidito da ció che lo circonda; spesso e volentieri durante la lezione scappa via dalla classe, dove regnano disordine e confusione, e se ne va in giro per i corridoi della scuola...passeggiando un pó riacquista subito un’aria piú serena.
Ho cercato di avvicinarlo salutandolo e presentandomi, ma il suo sguardo non mi ha nemmeno sfiorata...come se fossi invisibile. Chiaro! Le parole non ci piacciono.
Poí mi sono interessata al suo gingillo volante e ho provato anch’io a farlo volare suscitando in lui una tenera risata...si é accorto di me, mi ha sorriso e oggi mi viene a cercare.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ciao Lalla!
Sono contento di leggere che stai bene e che ti sei integrata, non dev'essere stato facile...penso al Portogallo, a quanta fatica ho fatto con la lingua, e quello era solo un semestre Erasmus dentro ad una Universitá! Ho salvato il tuo blog tra i preferiti, e ci torneró spesso, promesso. A Granada tutto bene, lavoro tanto ma non mi lamento, in fondo lavorare é una fortuna. All'universitá sto facendo progressi e pubblico articoli mensilmente, spero di entrare come docente il prossimo anno accademico. La vita é tranquilla, tutto scorre (direbbe Eraclito) veloce (questo lo dico io, sembra che il tempo voli). Mi piacerebbe chattare con te, ma purtroppo da quando ho tolto internet a casa mi connetto al messenger di rado (ho internet di mattina, quando lavoro in ufficio all'Universitá, ma non sempre mi connetto, dipende dalla mole di lavoro!). E poi suppongo che il fuso orario non aiuti...bé, spero di sentirti di nuovo e presto. Un bacione Lalla, in bocca al lupo. Un saluto a Frá.

Armando